Sabato XXII settimana TO B – Commento e Vangelo (Natività della Beata Vergine Maria)

a cura di Edoardo De Blasi

VANGELO:
Dal Vangelo secondo Matteo (1,1-16.18-23)
Genealogia di Gesù Cristo figlio di Davide, figlio di Abramo.
Abramo generò Isacco, Isacco generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuda e i suoi fratelli, Giuda generò Fares e Zara da Tamar, Fares generò Esrom, Esrom generò Aram, Aram generò Aminadàb, Aminadàb generò Naassòn, Naassòn generò Salmon, Salmon generò Booz da Racab, Booz generò Obed da Rut, Obed generò Iesse, Iesse generò il re Davide.
Davide generò Salomone da quella che era stata la moglie di Uria, Salomone generò Roboamo, Roboamo generò Abìa, Abìa generò Asaf, Asaf generò Giosafat, Giosafat generò Ioram, Ioram generò Ozìa, Ozìa generò Ioatàm, Ioatàm generò Acaz, Acaz generò Ezechìa, Ezechìa generò Manasse, Manasse generò Amos, Amos generò Giosìa, Giosìa generò Ieconìa e i suoi fratelli, al tempo della deportazione in Babilonia.
Dopo la deportazione in Babilonia, Ieconìa generò Salatièl, Salatièl generò Zorobabele, Zorobabele generò Abiùd, Abiùd generò Eliachìm, Eliachìm generò Azor, Azor generò Sadoc, Sadoc generò Achim, Achim generò Eliùd, Eliùd generò Eleàzar, Eleàzar generò Mattan, Mattan generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù, chiamato Cristo.
Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto.
Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele», che significa Dio con noi.

COMMENTO:
Il brano di oggi è considerato (soprattutto nella parte genealogica) come una lettura fredda e senza significato, dove vengono citate tanti nomi di cui spesso non conosciamo la storia. Ma l’intento dell’evangelista Matteo non è ovviamente annoiarci con nomi difficili da pronunciare, ma invitare la nostra mente ad aprirsi per riflettere sulla storia di Gesù, una storia di salvezza, che diventerà attraverso la nascita di Cristo, la storia di tutti noi. In questa evento si cela anche il mistero del perdono e della misericordia, ed è una prova tangibile di come la vita di ognuno di noi sia la proiezione di un disegno di Dio.
Anche gli antenati di Gesù furono in vita peccatori come noi, per esempio il re Davide, che si macchiò di adulterio e assassinio. Ciò potrebbe destare scandalo in quanto il Figlio di Dio, abbia antenati che hanno commesso peccato, rivelando la loro fragile umanità. Ma è proprio questo che da al mistero dell’Incarnazione tutto il suo segreto e la sua profondità. Molti di questi peccatori si pentirono in vita, e diventarono quindi degni antenati di Gesù, perché come Egli stesso afferma “Porterò gli ultimi a sedere sul trono dei principi”. La storia di Gesù diventa anche la storia del perdono e della misericordia, che si protrae di generazione in generazione, perché l’amore, la misericordia, e il perdono di Dio sono eterni.
In vita infatti Egli si circondò di coloro che si trovavano ai margini della società e di peccatori, come San Pietro (che lo rinnegò) e tanti altri, che attraverso il pentimento e seguendo Gesù sono diventate figure importantissime della cristianità. Un altro esempio è San Paolo, che da persecutore dei primi cristiani, dopo la conversione sulla via di Damasco, è diventato uno dei pilastri della Chiesa.
Nonostante i nostri peccati o quelli commessi dai nostri antenati, Dio è disposto sempre a perdonarci e ad aspettarci a braccia aperte. È l’uomo che invece molte spesso si rifiuta di perdonare.
Il Vangelo di oggi è intriso di umanità, come l’umana tendenza al peccato riscontrata negli avi di Gesù Cristo e il messaggio di misericordia e umanità che trasmette.
Un’umanità che possiamo riscontrare anche in San Giuseppe, che in quanto uomo ha una paura che tutti provano, consciamente o inconsciamente (poiché per molti è vergognosa), ovvero quella del probabile tradimento da parte della moglie. Ma dopo l’apparizione dell’angelo, il comportamento del padre terreno di Gesù cambia, inizia a credere alle parole di Maria. compiendo quindi, ciò che potremmo definire una “metamorfosi”, dando dimostrazione di grande fede. Lontana appariva infatti la luce, la salvezza, l’arrivo di Gesù, in una discendenza contaminata dal peccato, ma questi uomini hanno dimostrato di avere grande fede, hanno creduto in ciò che non si poteva vedere, fino all’atteso arrivo di Emmanuele, di Dio fra noi.