CHI BEN COMINCIA

L’anno pastorale di una (buona) parrocchia non dovrebbe conoscere un inizio ed una fine; la parrocchia, intesa come comunità cristiana, non smette mai di incontrarsi per pregare, camminare e gioire o soffrire insieme. Anche se – ahi noi! – bisogna spesso fare i conti con l’esodo dei mesi estivi! Tale esodo in alcuni casi consiste nel reale trasferimento al mare di tanti parrocchiani, in altri in un reale tempo di vacanza della fede. Ed è per questo che tante volte bisogna ripartire e reintusiasmare. Con la messa e il pranzo comunitario di Domenica 14 Ottobre abbiamo dato il via ad un nuovo inizio.

Due le direttive sulle quali quest’anno vogliamo lavorare, come comunità!

La prima: riscoprirci comunità educante. Generalmente nelle parrocchie si pensa che gli unici educatori siano i catechisti o comunque chi lavora nell’ambito dell’iniziazione cristiana. In quella domenica a ricevere il mandato di educatori sono stati tutti: dal catechista all’educatore di ACR, da quanti seguono la formazione delle coppie a quanti sono volontari in oratorio, da chi svolge mansioni pratiche alle famiglie dei nostri ragazzi. In qualche modo tutti abbiamo responsabilità di chi si trova in parrocchia (in modo particolare dei più piccoli), da quando varcano la soglia del cancello a quando vanno via! Una parola di conforto, una semplice domanda “come stai?”, un rimprovero materno possono diventare occasione per aiutare a crescere in maniera sana e nel rispetto delle regole. In modo particolare, in famiglia va continuato quel lavoro che in parrocchia può essere solo “accennato”.

La seconda direttiva: sviluppare amore per

  • i giovani. In quest’anno in cui come Chiesa Universale stiamo vivendo il Sinodo dei Giovani, non possiamo far finta di niente; tutti in parrocchia devono avere a cuore i giovani, prendendosi cura di loro.
  • la comunità. Si deve sviluppare un maggiore senso di appartenenza, nei confronti di ciò che riguarda la comunità e non solo ciò che riguarda il mio gruppo. Vuol dire dedizione, attenzione e generosità da parte di tutti in ogni ambito.
  • l’eucaristia. La messa deve tornare ad essere fonte e culmine della vita di ogni credente. Finché vivremo la lunga pausa estiva non ci sarà amore per l’eucaristia.

Partendo da queste direttive abbiamo dato il via a tutte le attività. Gli incontri di catechesi di Iniziazione Cristiana, il cammino di Azione Cattolica per Ragazzi, Giovani e Adulti, percorsi in preparazione al matrimonio e incontri per famiglie, il servizio dei ministranti e della musica nella liturgia, la vivace vita dell’oratorio con l’attivazione di 12 laboratori per aiutare i ragazzi a sviluppare la creatività, a vivere in maniera sana lo sport e cimentarsi nelle arti (il tutto in chiave di intergenerazionalità, cioè quando adulti e ragazzi si mettono insieme, perché ognuno ha qualcosa da insegnare… e tanto da imparare). Tali laboratori rappresentano la continuazione del lavoro che già viene svolto nelle prime ore del pomeriggio (dalle 16 alle 18) nel laboratorio di accompagnamento allo studio. che continua nella presenza costante di adulti educatori fino alle ore 19,30!

Così la parrocchia non diventa una società di animazione, ma fucina di percorsi dal più piccolo al più anziano! Ed ognuno può trovare il suo posto per diventare santi insieme.

 Articolo della nostra comunità pubblicato su “Il centro” (parrocchiamatricespv.it)