Giovedì XXV settimana TO B – Commento e Vangelo (San Vincenzo de’ Paoli)
a cura di Alessandro Del Giudice
VANGELO:
Dal Vangelo secondo Luca (9, 7-9)
In quel tempo, il Petrarca Erode sentì parlare di tutto ciò che accadeva e non sapeva che cosa pensare, perché alcuni dicevano: “Giovanni è risuscitato dai morti”, altri: “È apparso Elia”, e altri ancora: “È risorto uno dei degli antichi profeti”. Ma Erode diceva: ” Giovanni l’ho fatto decapitare io; chi è costui, del quale sento dire tali cose?” E cercava di vederlo.
COMMENTO:
Nella liturgia di oggi, l’evangelista Luca ci parla di Erode, che aveva sentito parlare molto della persona di Gesù. Al tempo stesso anche il popolo sapeva della venuta del Messia, ma allo stesso tempo pensavano che fosse Giovanni il Battista. Ma molti pensavano anche che il Messia si sarebbe manifestato nella piena potenza e non nella debolezza. Infatti come afferma proprio Erode: ” Giovanni l’ho fatto decapitare io” e quindi allo stesso tempo si era incuriosito di Gesù e cercava di vederlo. Ma in lui non vi è un vero senso nella ricerca della verità. Per Erode la vita non risulta fatta da privilegi e da ricchezze, ma è solo viziata dal potere e dalla violenza. Infatti, a volte, anche chi ha più successo di noi, si sente minacciato interiormente dalla propria coscienza, proprio come Erode, che incontrando con lo sguardo Gesù va in crisi. Infatti anche noi possiamo diventare buoni e cattivi allo stesso tempo e quello che ci vuole far capire Gesù è che bisogna stare attenti, leggendo e capendo la Sua parola, si ricerca la verità piena. A volte non si comprende al meglio la Sua parola, perché non lo si manifesta e non lo si cerca come si dovrebbe. Sarebbe opportuno chiedersi spesso: chi è Gesù per me? Che motivazione mi spinge ad incontrarlo? Molti cercano Gesù per come affrontare i nostri dubbi, per un miracolo, per una guarigione, per amore, ecc… Per ognuna di esse vi è una buona parola ed un gesto di accoglienza; dando affidamento a Lui, si è certi di non rimanere mai da soli.