Mercoledì XXIV settimana TO B – Commento e Vangelo

a cura di Stefano Zaffino

VANGELO:

Dal Vangelo secondo Luca (7,31-35)

In quel tempo, il Signore disse:
«A chi posso paragonare la gente di questa generazione? A chi è simile? È simile a bambini che, seduti in piazza, gridano gli uni agli altri così:
“Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato,
abbiamo cantato un lamento e non avete pianto!”.
È venuto infatti Giovanni il Battista, che non mangia pane e non beve vino, e voi dite: “È indemoniato”. È venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e voi dite: “Ecco un mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori!”.
Ma la Sapienza è stata riconosciuta giusta da tutti i suoi figli».

 

COMMENTO:

Il Vangelo della liturgia odierna inizia con Gesù che pone questa domanda: A chi posso paragonare la gente di questa generazione? Le risposte riportano dei paragoni che ci definiscono fin troppo distaccati dalla realtà perché siamo diventati apatici.
E questa apatia sfocia nel colpevolizzare sempre l’altro. Ecco dunque il lassismo quello che non fa altro che puntare il dito, che non ci mette mai nella condizione di assumerci una volta per tutte le nostre responsabilità e cominciare a lavorare in vista di una società migliore. Quando ci chiudiamo in noi stessi diventiamo, usando le parole di Papa Francesco, schiavi del nostro ego. Ma per sconfiggere questa malattia dell’invidia che ingiallisce l’anima e corpo, c’è bisogno di un’antidoto. L’unico è quello dell’amore che trasforma le nostre vite e ci rende sempre più ad immagine di Cristo Buon Pastore.