Preghiera del Papa e Indulgenza plenaria

Papa Francesco alle ore 18 del 27 Marzo 2020 terrà un momento di adorazione eucaristica sul sagrato della Basilica di San Pietro, per chiedere al Signore di ascoltare la preghiera del suo popolo in questo tempo dell’epidemia. Al termine impartirà la benedizione Urbi et Orbi e sarà possibile ricevere l’indulgenza plenaria.

Riportiamo quanto stabilisce, in maniera straordinaria, la Penitenzieria Apostolica per comprendere in cosa consiste l’indulgenza:

Si concede l’Indulgenza plenaria ai fedeli affetti da Coronavirus, sottoposti a regime di quarantena per disposizione dell’autorità sanitaria negli ospedali o nelle proprie abitazioni se, con l’animo distaccato da qualsiasi peccato, si uniranno spiritualmente attraverso i mezzi di comunicazione alla celebrazione della Santa Messa o della Divina Liturgia, alla recita del Santo Rosario o dell’Inno Akàthistos alla Madre di Dio, alla pia pratica della Via Crucis o dell’Ufficio della Paràklisis alla Madre di Dio oppure ad altre preghiere delle rispettive tradizioni orientali, ad altre forme di devozione, o se almeno reciteranno il Credo, il Padre Nostro e una pia invocazione alla Beata Vergine Maria, offrendo questa prova in spirito di fede in Dio e di carità verso i fratelli, con la volontà di adempiere le solite condizioni (confessione sacramentale, comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Santo Padre), non appena sarà loro possibile.

Gli operatori sanitari, i familiari e quanti, sull’esempio del Buon Samaritano, esponendosi al rischio di contagio, assistono i malati di Coronavirus secondo le parole del divino Redentore: «Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici» (Gv 15,13),otterranno il medesimo dono dell’Indulgenza plenaria alle stesse condizioni.

Questa Penitenzieria Apostolica, inoltre, concede volentieri alle medesime condizioni l’Indulgenza plenaria in occasione dell’attuale epidemia mondiale, anche a quei fedeli che offrano la visita al Santissimo Sacramento, o l’adorazione eucaristica, o la lettura delle Sacre Scritture per almeno mezz’ora, o la recita del Santo Rosario o dell’Inno Akàthistos alla Madre di Dio, o il pio esercizio della Via Crucis, o la recita della Coroncina della Divina Misericordia, o dell’Ufficio della Paràklisis alla Madre di Dio o altre forme proprie delle rispettive tradizioni orientali di appartenenza per implorare da Dio Onnipotente la cessazionedell’epidemia, il sollievo per coloro che ne sono afflitti e la salvezza eterna di quanti il Signore ha chiamato a sé.

Decreto della Penitenzieria apostolica pubblicato il 20 marzo 2020

Riportiamo parte di un articolo di Avvenire che spiega ancora meglio cos’è l’indulgenza:

Come noto l’indulgenza è la totale o parziale remissione, cioè la cancellazione, della pena temporale dovuta per i peccati già confessati e perdonati sacramentalmente. Per spiegarla bene, spesso si ricorre all’esempio del foro sul muro e del chiodo che l’ha procurato. Il chiodo è il peccato che una volta confessato e perdonato attraverso la Confessione “non c’è più”. Resta invece l’effetto del male commesso, il foro, che l’indulgenza per così dire chiude. Riassumendo: l’assoluzione sacramentale cancella i peccati, mentre l’indulgenza cancella la pena temporale, che non significa terrena, ma con una durata di tempo non senza fine: terrena, oppure da scontare in Purgatorio.

Articolo di avvenire.it del 26 Marzo 2020

Sarà possibile seguire la preghiera del Santo Padre in televisione su Tv2000 (canale 28 e 157 Sky). Sarà, comunque, condivisa sui nostri social networks.