Davanti al tabernacolo… dalla testa ai piedi

ADORO TE

Sei qui davanti a me, o mio Signore, sei in questa brezza che ristora il cuore,
roveto che mai si consumerà, presenza che riempie l’anima.

Adoro Te, fonte della Vita, adoro Te, Trinità infinità.
I miei calzari leverò su questo santo suolo,
alla presenza Tua mi prostrerò.

Sei qui davanti a me, o mio Signore, nella Tua grazia trovo la mia gioia.
Io lodo, ringrazio e prego perchè il mondo ritorni a vivere in Te.

Adoro Te, fonte della Vita, adoro Te, Trinità infinità.
I miei calzari leverò su questo santo suolo,
alla presenza Tua mi prostrerò.

Adoro Te, fonte della Vita, adoro Te, Trinità infinità.
I miei calzari leverò su questo santo suolo,
alla presenza Tua mi prostrerò, mio Signor.

G: Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo

T: Amen

G: Siamo qui davanti a Gesù Eucarestia semplicemente per stare con Lui in questo momento importante. Vogliamo lasciarci guidare dalla sua Parola e dai suoi gesti per far entrare in noi la forza della sua Pasqua. Così potremo risorgere con lui ad una vita nuova, una vita vera.

PRIMO MOMENTO: sino alla fine

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 13, 1)

Prima della festa di Pasqua Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine.

Per riflettere

L1: Il segreto di tutto il Triduo Pasquale è qui: nell’amore di Gesù. Per amore fa l’Ultima Cena lasciando nell’Eucarestia un modo per incontrarlo.

Per amore lava i piedi agli Apostoli, servizio che spettava agli schiavi. Per amore si lascia uccidere in croce. Sempre per amore risorge e sale al cielo.
Il suo è un amore fino alla fine, cioè fino alle estreme conseguenze, che non si tira indietro e che dona ogni cosa. Gesù non ha perso la capacità di amare nemmeno nel momento più terribile. Però… la Croce non è stata davvero la fine e l’Ultima Cena non è stata davvero l’ultima.

Gesù ama fino alla fine, ma la sua vita non ha fine: lui è il Risorto e la sua vita è vita eterna.
Amarci fino alla fine per lui vuol dire amarci senza fine, senza limite.

Pausa di silenzio per l’Adorazione personale

Per pregare

L2: A volte ci sembra che sia finita, di non farcela più a sopportare certe situazioni o difficoltà, ci sembra la fine. In quei momenti ricordiamo che
Rit: Gesù li amò fino alla fine.

L2: A volte è necessario mettere la parola fine a qualche esperienza, concludere una fase della vita, lasciare il proprio nido. È difficile finire le cose importanti, ma a volte è giusto e permette di crescere. Ricordiamoci che

Rit: Gesù li amò fino alla fine.

L2: A volte ci sono delle fini inaspettate, violente o inaccettabili. Quanto dolore quando l’esperienza della fine irrompe con forza nella nostra vita. Anche in quei momenti ricordiamo che
Rit: Gesù li amò fino alla fine.

QUESTO è IL MIO COMANDAMENTO

Questo è il mio comandamento
Che vi amiate
Come io ho amato voi
Come io ho amato voi

Nessuno ha un amore più grande
Di chi dà la vita per gli amici
Voi siete miei amici
Se farete ciò che vi dirò

Questo è il mio comandamento
Che vi amiate
Come io ho amato voi
Come io ho amato voi

Il servo non sa ancora amare
Ma io v’ho chiamato miei amici
Rimanete nel mio amore
Ed amate il Padre come me

Questo è il mio comandamento
Che vi amiate
Come io ho amato voi
Come io ho amato voi

Io pregherò il Padre per voi
E darà a voi il Consolatore
Che rimanga sempre in voi
E vi guidi nella carità

Questo è il mio comandamento
Che vi amiate
Come io ho amato voi
Come io ho amato voi

SECONDO MOMENTO: dalla testa ai piedi

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 13, 4-5)

Gesù si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugamano di cui si era cinto.

Per riflettere

L3: Siamo arrivati a questa sera, inizio del Triduo Pasquale, dopo quaranta giorni di preparazione iniziati il Mercoledì delle Ceneri. Pensando a tutto questo ascoltiamo le parole di don Tonino Bello:

“cenere in testa e acqua sui piedi.
Una strada, apparentemente, poco meno di due metri. Ma, in verità, molto più lunga e faticosa. Perché si tratta di partire dalla propria testa per arrivare ai piedi degli altri. A percorrerla non bastano i quaranta giorni che vanno dal mercoledì delle ceneri al giovedì santo. Occorre tutta una vita, di cui il tempo quaresimale vuole essere la riduzione in scala.”
Dalla mia testa ai piedi degli altri: questa è la sfida del cristiano, questa è la potenza della Pasqua! Lo Spirito di Cristo ci permette di cambiare il nostro modo di pensare e vedere le cose per uscire da noi stessi e servire gli altri.

Pausa di silenzio per l’Adorazione personale

Preghiera di adorazione

L4: Pane di vita eterna T: noi ti adoriamo
L4: Cibo che santifica T: noi ti adoriamo
L4: Presenza che chiama T: noi ti adoriamo L4: Presenza che dona gioia T: noi ti adoriamo L4: Fonte di speranza T: noi ti adoriamo

L4: Fonte di pace T: noi ti adoriamo
L4: Fonte di comunione T: noi ti adoriamo
L4: Fonte nella debolezza T: noi ti adoriamo
L4: Amico nella solitudine T: noi ti adoriamo
L4: Fiducia nel timore noi ti adoriamo T: noi ti adoriamo L4: Amore che attrae T: noi ti adoriamo
L4: Amore che trasforma T: noi ti adoriamo
L4: Amore umile T: noi ti adoriamo
L4: Amore fedele T: noi ti adoriamo
L4: Amore gratuito ed infinito T: noi ti adoriamo

SERVIRE è REGNARE

Guardiamo a te che sei 

Maestro e Signore

chinato a terra stai,

ci mostri che l’amore

è cingersi il grembiule,

sapersi inginocchiare,

c’insegni che amare è servire.


Fa’ che impariamo, 
Signore, da Te,

che il più grande è chi più sa servire,

chi si abbassa e chi si sa piegare,

perché grande è soltanto l’amore.


E ti vediamo poi,

Maestro e Signore,

che lavi i piedi a noi

che siamo tue creature;

e cinto del grembiule,

che è il manto tuo regale,

c’insegni che servire è regnare.


Fa’ che impariamo, 
Signore, da Te,
che il più grande è chi più sa servire,
chi si abbassa e chi si sa piegare,
perché grande è soltanto l’amore.

TERZO MOMENTO: gli uni agli altri

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 13, 12-14)

Quando ebbe lavato loro i piedi, Gesù riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse loro: “Capite quello che ho fatto pervoi? Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri.”

Per riflettere

L5: Ma per noi cosa può significare la lavanda dei piedi? Ce lo spiega sempre don Tonino Bello:

“La lavanda dei piedi è la scuola dell’Amore; è il vangelo più eucaristico, perché l’Eucaristia è il massimo dell’abbassamento di Dio; la lavanda dei piedi è un atteggiamento talmente impossibile che solo Dio poteva inventarlo. Non credere di poterci riuscire da solo.

Qui non si parla di servizi da vetrina, ma di servizi non gratificanti. Un servizio che si venga a sapere, con il rischio che qualcuno ti lodi, perde i connotati della lavanda dei piedi.
È lavanda dei piedi quando fai, senza farti accorgere, un lavoro noioso che toccherebbe a un altro, senza brontolare o farlo pesare.

Lavi i piedi quando sei umiliato ingiustamente, o quando qualcuno ti butta in faccia un difetto in malo modo e tu non ti ribelli, ma accogli con umiltà la verità da qualunque parte venga, anche se detta senza carità.

Lavi i piedi quando sopporti con pazienza una persona indigesta.
Lavi i piedi quando per amore del Signore non ti risparmi, accettando qualsiasi lavoro, senza che qualcuno si accorga, senza ricevere approvazioni o ringraziamenti.”

Pausa di silenzio per l’Adorazione personale

Per pregare assieme

Quanto è difficile la tua scuola di Amore, Signore.
È dura trovare la forza e il coraggio per cercare di imitarti, ma sappiamo di non essere soli. Guardiamo questo Tabernacolo dove tu sei Presente. Non capiamo come e forse neanche perché, ma tu sei qui e questo ci dà la forza.
Stando sotto il sole ci si abbronza e stando davanti a te si diventa santi.
Forse anche noi quasi ci addormentiamo, come i discepoli nell’orto degli ulivi, forse fatichiamo, ma ci siamo. La tua Presenza ci faccia risorgere! Amen.

G: Si conclude con grande semplicità questa nostra preghiera insieme. Ancora una volta ci accompagnerà un canto e poi ognuno sarà libero di fare ciò che gli dice il cuore: portare a casa il ricordo che il Signore è presente, fermarsi a pregare, restare semplicemente qui in silenzio.

DAVANTI A QUESTO AMORE 

Hai disteso le tue braccia anche per me Gesù
dal tuo cuore come fonte hai versato pace in me.
Cerco ancora il mio peccato ma non c’è,
Tu da sempre vinci il mondo dal tuo trono di dolore.

Dio mia grazia mia speranza, ricco e grande Redentore.
Tu re umile e potente, risorto per amore, risorgi per la vita.
Vero agnello senza macchia, mite e forte Salvatore sei.
Tu re povero e glorioso, risorgi con potenza,
davanti a questo amore la morte fuggirà.

Hai disteso le tue braccia anche per me Gesù
dal tuo cuore come fonte hai versato pace in me.
Cerco ancora il mio peccato ma non c’è,
Tu da sempre vinci il mondo dal tuo trono di dolore.

ORAZIONE E BENEDIZIONE
Signore Gesù Cristo, che nel mirabile sacramento dell’Eucaristia ci hai lasciato il memoriale della tua Pasqua, fa’ che adoriamo con viva fede il santo mistero del tuo corpo e del tuo sangue, per sentire sempre in noi i benefici della redenzione. Tu che vivi e regni nei secoli
dei secoli.

Dio sia benedetto.
Benedetto il Suo Santo Nome.
Benedetto Gesù Cristo vero Dio e vero Uomo. Benedetto il Nome di Gesù.
Benedetto il suo Sacratissimo Cuore.
Benedetto il suo Preziosissimo Sangue.
Benedetto Gesù nel santissimo sacramento dell’altare. Benedetto lo Spirito Santo Paraclito.
Benedetta la gran Madre di Dio, Maria Santissima. Benedetta la sua Santa ed Immacolata Concezione. Benedetta la sua gloriosa Assunzione.
Benedetto il nome di Maria, Vergine e Madre. Benedetto San Giuseppe suo castissimo sposo. Benedetto Dio nei suoi angeli e nei suoi santi.

Sia lodato e ringraziato ogni momento… Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo…