Via Crucis

Dai Fioretti di s. Francesco
Viene il dì della santissima Croce, e santo Francesco la mattina per tempo, innanzi dì, si getta in orazione dinanzi all’uscio della sua cella, volgendo la faccia verso l’oriente, e pregava in questa forma: «O Signore mio Gesù Cristo, due grazie ti prego che tu mi faccia, innanzi che io muoia: la prima, che in vita mia io senta nell’anima e nel corpo mio, quanto è possibile, quel dolore che tu, dolce Gesù, sostenesti nella ora della tua acerbissima passione; la seconda, che io senta nel cuore mio, quanto è possi- bile, quel grandissimo amore del quale tu, Figlio di Dio, eri acceso per sostenere volentieri tanta passione per noi peccatori». [cf. Fior III Considerazione sulle stimmate]

PRIMA STAZIONE – GESÙ È CONDANNATO A MORTE

Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo
perché con la tua santa Croce hai redento il mondo!

Al mattino, i capi dei sacerdoti, con gli anziani, gli scribi e tutto il sinedrio, dopo aver tenuto consiglio, misero in catene Gesù, lo portarono via e lo consegnarono a Pilato. [Questi] volendo dare soddisfazione alla folla, rimise in libertà per loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò perché fosse cro- cifisso. (Mc 15,1.15)

Dalle Ammonizioni di s. Francesco
Al servo di Dio nessuna cosa deve dispiacere eccetto il pecca- to. E in qualunque modo una persona peccasse e, a motivo di tale peccato, il servo di Dio, non più guidato dalla carità, ne prendesse turbamento e ira, accumula per sé come un tesoro quella colpa (cf. Rm 2,5). Quel servo di Dio che non si adira né si turba per alcunché , davvero vive senza nulla di proprio. [Am XI,1-3]

“Ecce homo”. Tu sei la figura dell’uomo vero, in te l’uomo è portato a compi- mento. Non ti adiri contro chi ti accusa, non ti lasci coinvolgere nel circolo dell’odio, del giudizio, della vendetta. Non ti appropri della logica del peccato, ma bruci nella tua carità il nostro peccato, portandolo per noi. Donaci gli occhi dello Spirito per vedere e credere nella tua redenzione.

Santa Madre, deh! Voi fate
che le piaghe del Signore
siano impresse nel mio cuore.

SECONDA STAZIONE – GESÙ È CARICATO DELLA CROCE

Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo
perché con la tua santa Croce hai redento il mondo!

Essi presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo detto del Cranio, in ebraico Gòlgota. (Gv 19,16.17)

Dalle Ammonizioni di s. Francesco
Guardiamo con attenzione, fratelli tutti, il buon pastore (cfr Gv 10,11) che per salvare le sue pecore sostenne la passione della croce (cfr Eb 12,2). Le pecore del Signore l’hanno seguito nella tribolazione e nella persecuzione, nella vergogna (cfr Gv 10,4) e nella fame (cfr Rm 8,35), nell’infermità e nella tentazione e in altre simili cose, e per questo hanno ricevuto dal Signore la vita eterna. Perciò è grande vergogna per noi, servi di Dio, che i santi hanno compiuto le opere e noi vogliamo ricevere gloria e onore con il solo raccontarle. [Am VI]

La Croce ti è stata assegnata, ma tu, dolce Signore, l’hai certamente scelta nel tuo cuore, per insegnarci a portare la nostra. Noi spesso non la scegliamo, ma salendo con Te ci è data la possibilità di darle un senso e di averne meno paura. Donaci di sperimentarti solidale con noi, per essere forti nella prova.

Santa Madre, deh! Voi fate
che le piaghe del Signore
siano impresse nel mio cuore.

TERZA STAZIONE – GESÙ CADE LA PRIMA VOLTA

Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo
perché con la tua santa Croce hai redento il mondo!

Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire, come uno davanti al quale ci si copre la faccia; era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima. Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori; e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato. Egli è stato trafitto per le nostre colpe, schiacciato per le nostre iniquità. Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui; per le sue piaghe noi siamo stati guariti. (Is 53,3-5)

Dalle Ammonizioni di s. Francesco
Beati i pacifici, perché saranno chiamati figli di Dio. Il servo di Dio non può conoscere quanta pazienza e umiltà abbia in sé, finché gli si dà soddisfazione. Quando invece verrà il tempo in cui quelli che gli dovrebbero dare soddisfazione gli si mettono contro, quanta pazienza e umiltà ha in questo caso, tanta ne ha e non di più. [Am XIII]

La solitudine è il luogo della nostra prima caduta dalla quale potremmo anche non rialzarci più. Oltre agli eventi duri della vita (la malattia, la depressione, la morte), spesso è la distanza che percepiamo nelle persone a noi più vicine a paralizzarci a terra, come Tu hai sperimentato con la tua gente e i tuoi discepo- li. Dona anche a noi di non rispondere con un’altra condanna, ma di ricercare in Te la fonte della pazienza e dell’umiltà.

Santa Madre, deh! Voi fate
che le piaghe del Signore
siano impresse nel mio cuore.

QUARTA STAZIONE – GESÙ INCONTRA SUA MADRE

Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo
perché con la tua santa Croce hai redento il mondo!

Beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto. (Lc 1,45)

Dalla Lettera di s. Chiara a Ermentrude di Bruges
Medita continuamente i misteri della croce e i dolori della ma- dre ritta sotto la croce. [LErm 12]

Vergine Madre, cosa hai provato nel vedere il tuo Figlio amato così sofferente? Cosa hai capito del suo dolore e del suo progetto d’Amore? Il tuo cuore, che ha sempre meditato tutti i misteri, pur faticando, è stato obbediente anche questa volta e si è lasciato raggiungere da ciò che sembrava incomprensibile e assurdo. Dona anche a noi di entrare nella terra a noi troppo spesso sconosciuta dell’amore di Dio, perché partecipiamo con te, in Cristo, della nostra salvezza.

Insieme:

Santa Maria Vergine, nel mondo tra le donne non è nata alcuna simile a te, figlia e ancella dell’altissimo sommo Re, il Padre celeste,
madre del santissimo Signore nostro Gesù Cristo, sposa dello Spirito Santo; prega per noi con san Michele arcangelo
e con tutte le potenze angeliche dei cieli e con tutti i santi, presso il tuo santissimo diletto Figlio, Signore e maestro. [UffPass, Antifona]

Santa Madre, deh! Voi fate
che le piaghe del Signore
siano impresse nel mio cuore.

QUINTA STAZIONE – GESÙ È AIUTATO DAL CIRENEO

Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo
perché con la tua santa Croce hai redento il mondo!

Costrinsero a portare la sua croce un tale che passava, un certo Simone di Cirene, che veniva dalla campagna, padre di Alessandro e di Rufo. (Mc 15,21)

Dalle Ammonizioni di s. Francesco
Beato l’uomo che offre un sostegno al suo prossimo per la sua fragilità, in quelle cose in cui vorrebbe essere sostenuto da lui, se si trovasse in un caso simile. Beato il servo che restituisce tutti i beni al Signore Iddio. [Am XVIII,1-2a]

Quel tale, che faticava come chiunque altro nella sua giornata, uguale e faticosa come tante altre, quel pomeriggio ha ricevuto un nome nella Storia, nella Storia della Salvezza. Come Tu ti sei fatto prossimo a noi portando la salvezza, così ci indichi la via dell’Amore per entrarvi e avere il nostro nome. E sappiamo di esse- re fratelli di Simone di Cirene quando anche noi doniamo un tratto di strada della nostra campagna per faticare con chi ne ha bisogno, proprio come Tu, dolce Si- gnore, hai fatto con noi, senza trattenere niente per te, ma restituendo tutto l’Amore ricevuto a Dio Padre.

Santa Madre, deh! Voi fate
che le piaghe del Signore
siano impresse nel mio cuore.

SESTA STAZIONE – GESÙ RICEVE L’OMAGGIO DELLA VERONICA

Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo
perché con la tua santa Croce hai redento il mondo!

Come nell’acqua un volto riflette un volto, così il cuore dell’uomo si riflette nell’altro. (Pro 27,19)

Dalla Leggenda di s. Chiara
Il pianto della passione del Signore le era familiare e dalle sue sacre ferite talvolta traeva sentimenti amari come mirra, talvol- ta invece ne riceveva le gioie più dolci. E tanto spesso le torna alla memoria Colui, che l’amore le ha impresso profondamente nel cuore, che è come ebbra di passione per la Passione del Signore. [LegsC 30]

La Veronica ha ricevuto un dono immenso. La sua pietà, spontanea e appassionata, è stata ripagata con un gesto di pietà ancora più grande da parte del Signore. In quel Volto straziato e percosso, impresso per lei su quel panno, possiamo specchiarci per trovare e riconoscere la nostra miseria, che sempre fuggiamo. Ma nel cuore di Gesù che ama pienamente lungo tutto il Calvario noi vediamo la nostra Verità e vocazione a far parte dell’amore trinitario. Fa’, o Signore, che tutto ciò segni nel profondo il nostro cuore.

Santa Madre, deh! Voi fate
che le piaghe del Signore
siano impresse nel mio cuore.

SETTIMA STAZIONE – GESÙ CADE LA SECONDA VOLTA

Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo
perché con la tua santa Croce hai redento il mondo!

Ma essi godono della mia caduta, si radunano, si radunano contro di me per colpirmi di sorpresa. Mi dilaniano di continuo, mi mettono alla prova, mi coprono di scherni; contro di me digrignano i loro denti. (Sal 35,15-16)

Dalle Ammonizioni di s. Francesco
Dice il Signore nel Vangelo: «Amate i vostri nemici [e fate del bene a quelli che vi odiano, e pregate per quelli che vi perse- guitano e vi calunniano]» (Mt 5,44). Infatti, ama veramente il suo nemico colui che non si duole dell’ingiuria che [l’altro] gli fa, ma spinto dall’amore di Dio brucia a motivo del peccato dell’anima di lui. E gli mostri con le opere il suo amore. [Am IX]

Noi siamo pronti a perdonare quando ci fanno cadere ancora, oltre la prima volta? Il nostro cuore sanguina solo per il danno ricevuto o riesce un poco a provare misericordia verso chi ci ferisce, desiderando per l’altro l’Incontro con Te, che cambia la vita?

Santa Madre, deh! Voi fate
che le piaghe del Signore
siano impresse nel mio cuore.

OTTAVA STAZIONE – GESÙ INCONTRA LE PIE DONNE

Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo
perché con la tua santa Croce hai redento il mondo!

Lo seguiva una grande moltitudine di popolo e di donne, che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù, voltandosi verso di loro, disse: «Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli». (Lc 23,27-28)

Dalle Ammonizioni di s. Francesco
Ci sono molti che, quando peccano o ricevono un torto, spesso incolpano il nemico o il prossimo. Ma non è così, poiché ognu- no ha in suo potere il nemico, cioè il corpo, a causa del quale pecca. Perciò beato quel servo che avrà sempre tenuto prigio- niero un tale nemico, consegnato in suo potere e sapientemen- te si difenderà da lui; poiché, finché farà questo, nessun altro nemico visibile o invisibile gli potrà nuocere. [Am X]

Signore Gesù, tu ci inviti a piangere sulla nostra debolezza e miseria, affinché riconosciamo che il Padre delle Misericordie ci ha creato per una felicità piena. Donaci il tuo Spirito, perché ci aiuti a discernere nella vita quotidiana ciò che viene dalla nostra volontà non orientata al Sommo Bene, e possiamo scegliere costantemente la via tracciata con la tua Croce.

Santa Madre, deh! Voi fate
che le piaghe del Signore
siano impresse nel mio cuore.

NONA STAZIONE – GESÙ CADE LA TERZA VOLTA

Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo
perché con la tua santa Croce hai redento il mondo!

Anch’io alla nascita ho respirato l’aria comune e sono caduto sulla terra dove tutti soffrono allo stesso modo; come per tutti, il pianto fu la mia prima voce. (Sap 7,3)

Dalle Ammonizioni di s. Francesco
Beati i pacifici, poiché saranno chiamati figli di Dio (Mt 5,9). Sono veri pacifici quelli che in tutte le cose che sopportano in questo mondo, per l’amore del Signore nostro Gesù Cristo, conservano la pace nell’anima e nel corpo. [Am XV]

Con la tua Incarnazione hai davvero respirato la nostra aria polverosa e hai mangiato il pane della nostra stessa sofferenza e delle nostre lacrime. Eppure ti sei donato con un Pane nuovo, Pane di pace, che ci nutre nel sostenere per amore tuo il peccato nostro e dei nostri fratelli, senza lasciarci turbare. Donaci di non teme- re di cadere in basso con Te per raccogliere i nostri fratelli più bisognosi.

Santa Madre, deh! Voi fate
che le piaghe del Signore
siano impresse nel mio cuore.

DECIMA STAZIONE – GESÙ È SPOGLIATO DELLE VESTI

Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo
perché con la tua santa Croce hai redento il mondo!

Gesù diceva: “Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno”. Poi dividendo le sue vesti, le tirarono a sorte. (Lc 23,34)

Dalle Ammonizioni di s. Francesco
Beati i poveri di spirito, perché di essi è il regno dei cieli (Mt 5,3). Ci sono molti che applicandosi insistentemente a preghie- re e occupazioni, fanno molte astinenze e mortificazioni corpo- rali; ma per una sola parola che sembri ingiuria verso la loro persona, o per qualche cosa che venga loro tolta, scandalizza- ti, subito si irritano. Questi non sono poveri di spirito, poiché chi è veramente povero in spirito odia se stesso (cfr Lc 14,26) e ama quelli che lo percuotono sulla guancia (cfr Mt 5,39). [Am XIV]

Incarnandoti ti sei svuotato della tua divinità e da uomo ti sei lasciato spogliare anche delle vesti, incurante, perché tutto ricevi dal Padre delle Misericordie. Donaci il tuo Spirito, perché la nostra carità non sia ipocrita, ma possiamo ama- re il fratello come noi stessi, facendoci dono totale come Te sulla Croce.

Santa Madre, deh! Voi fate
che le piaghe del Signore
siano impresse nel mio cuore.

UNDICESIMA STAZIONE – GESÙ È INCHIODATO SULLA CROCE

Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo
perché con la tua santa Croce hai redento il mondo!

Erano le nove del mattino quando lo crocifissero. La scritta con il motivo della sua condanna diceva: “Il re dei Giudei”. (Mc 15,25-26)

Dalle Ammonizioni di s. Francesco
Tutte le creature, che sono sotto il cielo, per parte loro servo- no, conoscono e obbediscono al loro Creatore meglio di te. E neppure i demoni lo crocifissero, ma tu insieme con loro lo hai crocifisso, e ancora lo crocifiggi quando ti diletti nei vizi e nei peccati. Di che cosa dunque puoi gloriarti? […] Non ti puoi glo- riare per niente; ma in questo possiamo gloriarci, nelle nostre infermità e nel portare sulle spalle ogni giorno la santa croce del Signore nostro Gesù Cristo. [Am V,2-4.7c-8]

Non abbiamo niente di perfetto da offrirti Signore, perché tutto è macchiato dal nostro egocentrismo, che ci fa dimenticare i chiodi confitti nelle vite di chi ci sta accanto. Donaci di comprendere che l’unica gloria è saperti unito a noi nelle no- stre debolezze, che diventano così luoghi della tua Pasqua.

Santa Madre, deh! Voi fate
che le piaghe del Signore
siano impresse nel mio cuore.

DODICESIMA STAZIONE – GESÙ MUORE SULLA CROCE

Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo
perché con la tua santa Croce hai redento il mondo!

Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé. Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: «Ho sete». Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. Dopo aver preso l’aceto, Gesù disse: «È compiuto!». E, chinato il capo, consegnò lo spirito. (Gv 19,25-30)

Dalla Lettera di s. Francesco a tutti i fedeli
E la volontà del Padre suo fu questa, che il suo figlio benedet- to e glorioso, che egli ci ha donato ed è nato per noi, offrisse se stesso, mediante il proprio sangue, come sacrificio e vittima sull’altare della croce, non per sé, poiché per mezzo di lui so- no state create tutte le cose, ma in espiazione dei nostri pecca- ti, lasciando a noi l’esempio perché ne seguiamo le orme. [2Lf 11-13]

Ora il dono è compiuto, ora è totale. Tu hai tracciato per primo il cammino e in ultimo ci hai donato il tuo soffio vitale, lo Spirito Santo, perché anche in noi si compia la vittoria sul peccato e sulla morte. A te il nostro “grazie”, Signore della vita e Maestro.

Insieme:

Rapisca, ti prego, o Signore,
l’ardente e dolce forza del tuo amore
la mente mia da tutte le cose che sono sotto il cielo, perché io muoia per amore dell’amor tuo,
come tu ti sei degnato di morire
per amore dell’amor mio.
[Absorbeat]

Santa Madre, deh! Voi fate
che le piaghe del Signore
siano impresse nel mio cuore.

TREDICESIMA STAZIONE – GESÙ È DEPOSTO DALLA CROCE

Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo
perché con la tua santa Croce hai redento il mondo!

Simeone benedisse [Giuseppe e Maria] e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di con- traddizione – e anche a te una spada trafiggerà l’anima -, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori». (Lc 2,34-35)

Dalla seconda lettera di s. Chiara a s. Agnese di Praga
Se con lui patirai, con lui regnerai (cfr Rm 8,17), soffrendo con lui, con lui godrai, morendo con lui sulla croce della tribola- zione (2Tm 2,11-12), possederai con lui le celesti dimore negli splendori dei santi (Sal 109,3) e il tuo nome sarà scritto nel li- bro della vita e diverrà glorioso tra gli uomini (Fil 4,3; Ap 3,5).

Per questo in eterno e nei secoli dei secoli acquisterai la glo- ria del regno celeste in cambio delle cose terrene e transitorie, i beni eterni al posto dei perituri e vivrai nei secoli dei secoli. [2LAg 21-23]

Vergine Madre, ora hai di nuovo tra le braccia lo stesso Figlio che hai partorito. Ora, dolorosa, comprendi il progetto d’Amore realizzato e compiuto per noi e ricordi le parole a te rivolte nel Tempio. Come ti è stato donato, così tu lo conse- gni a noi, anche tu tutta conformata all’Amore, e lo mostri come Via, Verità e Vita. Ottienici la tua docilità e obbedienza, perché possiamo partecipare alla pro- messa di vita eterna.

Insieme:

Ave, suo palazzo, ave, suo tabernacolo, ave, sua casa.
Ave, suo vestimento, ave, sua ancella, ave, sua Madre. [SalV 4-5]

Santa Madre, deh! Voi fate
che le piaghe del Signore
siano impresse nel mio cuore.

QUATTORDICESIMA STAZIONE – GESÙ È DEPOSTO NEL SE- POLCRO

Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo
perché con la tua santa Croce hai redento il mondo!

Dopo questi fatti Giuseppe di Arimatea, che era discepolo di Gesù, ma di na- scosto, per timore dei Giudei, chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù. Pilato lo concesse. Allora egli andò e prese il corpo di Gesù. Vi andò anche Nicodèmo – quello che in precedenza era andato da lui di notte – e portò circa trenta chili di una mistura di mirra e di àloe. Essi presero allora il corpo di Gesù e lo avvolsero con teli, insieme ad aromi, come usano fare i Giudei per preparare la sepoltura. Ora, nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un se- polcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora posto. Là dunque, poiché era il giorno della Parasceve dei Giudei e dato che il sepolcro era vicino, posero Gesù. (Gv 19,38-42)

Dal Cantico delle Creature
Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra Morte corporale, da la quale nullu homo vivente po’ skappare:
guai a quelli ke morrano ne le peccata mortali;
beati quelli ke trovarà ne le Tue santissime voluntati,
ka la morte secunda no ‘l farrà male.
Laudate et benedicete mi’ Signore e rengraziate
e serviateli cum grande humilitate. [Cant 27-33]

Ti onoriamo, Signore nostro Gesù Cristo, perché fiducioso ti fai deporre nel cuo- re della terra, come il seme destinato a morire, attendendo l’opera del Padre, che sempre è germoglio di vita. Alle prime luci dell’alba, ti solleverà su ali d’aquila e noi canteremo, perché sulla nostra croce quotidiana è scritto finalmente un inno di salvezza.

Santa Madre, deh! Voi fate
che le piaghe del Signore
siano impresse nel mio cuore.

ORAZIONE

O Padre delle misericordie, che ci hai fatto ripercorrere la strada dell’Amore in cui il tuo Figlio ha posato i suoi ultimi passi, donaci di portare sempre nel nostro cuore la sua Passione ardente per ciascuno di noi. Donaci lo Spirito Santo perché ci renda testimoni di quanto Egli ha compiuto per noi e ci renda autentici discepoli della Croce. Per il nostro Signore

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